Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Anastasia Sarracco che, a soli 19 anni, vanta già un’ importante carriera da ginnasta come campionessa regionale. Nata a Benevento il 25 aprile del 1999 Anastasia si è appassionata a questo mondo ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti. Conosciamola insieme.
Ciao Anastasia, ti ringraziamo per aver scelto di fare due chiacchiere con noi. Complimenti per essere, alla tua giovane età, già una promessa della ginnastica artistica. Sappiamo che sei ormai di casa all’Asd Centro Ginnastica Artistica Sannio Club 89. A che età hai incominciato ad appassionarti alla ginnastica artistica e perché? Cosa ti ha spinto a dedicarti ad essa?
Ho iniziato ad appassionarmi alla ginnastica artistica all’età di cinque anni, dopo aver visto in televisione una ginnasta importante: da quel momento mi sono letteralmente innamorata di questo mondo. La molla che mi ha spinto a dedicarmici completamente è la passione che avevo, ho e avrò sempre per questo sport.
Immagino che, come tutti gli sportivi, tu debba allenarti costantemente e che sicuramente tu abbia fatto sacrifici anche a scuola. Quante ore al giorno e per quante ore ti alleni?
Si, ovviamente sono necessari tanto impegno e tanti sacrifici per arrivare ad un determinato livello, come in qualunque competizione sportiva. Fino allo scorso anno mi allenavo quattro volte a settimana per due ore e mezza ciascuna. Insomma, la palestra è diventata la mia seconda e splendida casa!
È risaputo che per qualsiasi sportivo è importantissimo mangiare sano e fare a volte qualche rinuncia. Qual è la tua dieta giornaliera?
Io non ho una dieta specifica ma solitamente mangio prima la frutta, in quanto super alcalinizzante, importante per contrastare l’acidità del corpo; dopodiché passo alla verdura e in seguito al primo e al secondo. Il trucco è generalmente mangiare molta frutta e verdura, pochi carboidrati e tante proteine, non solo carne, ma anche pesce.
Tra i premi che che hai conquistato, ce n’è uno a cui sei maggiormente legata?
Sicuramente: sono molto legata al titolo regionale che ho vinto l’anno scorso, poiché conquista inaspettata. Quel giorno non ero al massimo delle mie forze, ma, con molto entusiasmo e stupore e con tanta determinazione, sono riuscita a guadagnare il titolo. Mai perdere la speranza, basta crederci.
Hai un motto o un gesto scaramantico che contraddistingue il pre-gara?
Certo: prima della gara ho bisogno di ascoltare la musica, perché è un modo per rilassarmi e concentrarmi.
In tutti gli sport, specialmente se a livelli alti, ci sono aspettative, accompagnate, a volte, da una naturale ansia e timori. Come riesci a gestire la situazione emotiva pre-gara?
Prima di una gara cerco di gestire la situazione con la prova sul campo, in modo da prendere familiarità con il contesto e l’attrezzatura di quella specifica palestra.
Nel tuo percorso non saranno mancati sicuramente momenti di sconforto. Come li hai affrontati e superati?
I momenti di sconforto ovviamente ci sono stati, ma sono riuscita a superarli grazie alla mia allenatrice che ha sempre creduto in me e mi ha esortato a non mollare, grazie anche al sostegno delle mie compagne e soprattutto a quello dei miei genitori, che non mi hanno mai abbandonata.
Sappiamo che, da poco, ti sei iscritta all’Università degli studi di Foggia presso il corso di laurea in Scienze Motorie. Hai dovuto superare qualche test? E come li hai affrontati?
Si, mi sono iscritta all’università di Scienze Motorie di Foggia, ma non ho dovuto sostenere alcun test in quanto sono entrata per meriti sportivi, grazie al campionato italiano a cui ho preso parte nel 2016 a Torino.
Così giovane già sei un modello per tante ragazze. Cosa consiglieresti a chi, come te, volesse intraprendere questa strada?
Consiglio loro di non arrendersi mai perché è uno sport che all’inizio potrebbe sembrare che non dia soddisfazioni, ma se si continua a lavorare duramente, ci si renderà conto che tutti i sacrifici fatti e le delusioni avute negli anni non sono stati vani. Questo sport non ti forma soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche umano: per una bambina che fin da piccola è abituata a lavorare non sarà difficile affrontare la vita. La ginnastica artistica è un mondo meraviglioso: quando ci si è dentro è difficile uscirne e chiunque lasci ne avrà sempre il rimpianto. Ogni bambina ha il diritto di inseguire il proprio sogno: questo è il mio più grande consiglio.
Campione non è solo chi vince, ma chi non smette di sperare e di coltivare con impegno il proprio sogno.
Grazie Anastasia e ad maiora!